Morire è un gioco

Equilibrio perfetto, visione globale e comprensione divina sono possibili solo se si ama abbastanza. Allora l’amore può essere trasmesso senza intrusioni emotive, in tutte le direzioni e in qualsiasi circostanza. Non vale la pena dedicare a questo tutta la nostra esistenza? Allora forse ci renderemo conto che morire è uno dei passi della danza della vita… è un gioco!

Affiancare l’ultimo pezzo di strada di chi sta per sfilarsi dall’involucro fisico liberando la vita per altre dimensioni, ti fa rendere conto della realtà dell’impermanenza e del valore del distacco, ti fa comprendere drasticamente quanto siano superflui tutti i nostri affanni e quanto invece sia prezioso vivere consapevolmente ogni attimo della nostra esistenza.

Eppure il dolore umano che si prova in questi tempi di fine – corsa può trasformarsi in una vivace letizia, in una gioia speciale, quando riusciamo a identificarci con la nostra essenza divina, immortale, riuscendo così ad avere una visione inaspettata di quello che accade simultaneamente nei vari distretti della vita.

Da un po’ di giorni sono accanto a una persona a me molto cara che sta soffrendo da tempo. Il suo corpo è esausto, ha superato eroicamente molte difficoltà e ora reclama un compenso alle sue fatiche. Lo spirito guerriero riconosce l’utilità del riposo, dopo che l’aspra battaglia ha sfinito le forze. L’Anima richiama la sua essenza e la Terra madre è pronta a riassorbire la sostanza data in prestito per questa incarnazione.

Ed io da vicino, accompagno quest’amata creatura cercando di permanere in quello spazio aperto e dorato del cuore in cui canta la vita, illimitata, senza confini e senza interruzioni, semplicemente nello splendore dell’essere. Così, mentre in silenzio veglio il suo riposo, un guizzo birichino mi attraversa la mente accompagnato da una strana allegria. “E’ un gioco! Anche questo è uno dei tanti giochi della vita!” Una vampata di lucidità mi rende tutto chiaro e l’immagine di due portali di luce che segnano l’inizio e la fine del tratto di vita che sta per concludersi mi si accende davanti. È un lampo. È un’immagine che freme di gioia e di amore per quello che sta accadendo e vibra di felicità per il buon raccolto e i frutti di questa esistenza che volge al termine.

Equilibrio perfetto, visione globale e comprensione divina” recita la nona legge della Guarigione Esoterica* riferendosi all’innocuità come metodo dell’Essere Perfetto. È un percorso faticoso e lungo che conduce al cuore: non si risolve in una sola esistenza, il dolore è il prezzo della nostra ostinazione e della nostra letale ignoranza che richiede tempi lunghi per essere trasformata in innocuità. Ma la vita è benevola e paziente e ci conduce, esperienza dopo esperienza, ad esaurire tutto ciò che la ostacola mentre ci avviciniamo sempre più ad Atman, la nostra scintilla divina nello spazio del cuore. Lì è la Vita.

Equilibrio perfetto, visione globale e comprensione divina sono possibili solo se si ama abbastanza. Allora l’amore può essere trasmesso senza intrusioni emotive, in tutte le direzioni e in qualsiasi circostanza. Non vale la pena dedicare a questo tutta la nostra esistenza? Allora forse ci renderemo conto che morire è uno dei passi della danza della vita… è un gioco! Mi devo fare un nodo al fazzoletto per ricordarlo sempre, soprattutto quando sarò io a seguire la musica danzando!

*Quarto volume del Trattato dei Sette Raggi di Alice A. Bailey, ed. Nuova Era

Per meglio approfondire questo e altri argomenti vi rimando alla sezione Yoga per Tutti del Portale della consapevolezza Yoga, Vita e Salute https://www.yogavitaesalute.it/

Giovanna Spinelli

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