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L’albero della Palma è di grande interesse per molte tradizioni, è un simbolo che ha un retaggio antichissimo, considerato sacro da molte nazioni.

sogni e simboliGli Egizi avevano un culto per la palma. La stessa dea Iside è dipinta tra una corona e una palma che rappresenta l’anno solare, perché è l’unico albero a cui, mensilmente, spunta una foglia e quindi i dodici rami indicano l’anno. Era anche considerata pianta sacra e i suoi rami venivamo deposti sulle mummie e sui sarcofaghi in segno di augurio per l’aldilà.

La dea celeste, Hathor, era chiamata “La Signora della palma da dattero”. Per i popoli del Medio Oriente era Assur (supremo dio degli Assiri, re del cielo e della terra e padre degli dei), che adagiavano sulla chioma di una palma per indicare la sua immortalità. Per gli arabi era l’albero della vita e proveniva dal Paradiso terrestre. I Precolombiani la usavano per ricoprire i tetti, per loro era il simbolo della protezione.

Per gli Ariani del territorio che si estende dall’Indo al Caspio, la palma era un simbolo di divinità perché “immortale”: sempreverde, non teme le tempeste marine, né i venti caldi del deserto e dona i datteri di cui si cibano gli uomini. Per i cinesi è simbolo femminile di fecondità, proprio perché dona cibo. Gli Ebrei gli dedicavano un particolare giorno dell’anno, si tratta del Soukkot o Festa delle Capanne. Gli ebrei celebrano il ricordo dell’esodo dall’Egitto, nelle capanne con il tetto di palme che ricordano gli anni passati nel deserto.

In greco, la palma è chiamata Phoinix, cioè fenice, il favoloso uccello che si cibava di perle e incenso e rinasceva dalle proprie ceneri: chiaro esempio legato alla rinascita e alla resurrezione. E’ anche la dea Nike (Vittoria). Per questo i guerrieri vincitori, e i più audaci dei gladiatori romani, venivano incoronati con dei rami di palma. La dea Diana abbracciava una palma perché ramificava ad ogni rinnovarsi della Luna.
Simbolo di lunga vita e di vittoria per i Romani.

la palmaNella mitologia greco-romana il culto era praticato sull’isola di Delo, perché Latona aveva partorito Diana e Apollo all’ombra di una palma. Eros, figlio di Marte e di Venere soffriva per la mancanza di un fratello, finché nacque Antero. Antero ed Eros sono raffigurati come fanciulli alati che si contendono un ramo di palma in segno di reciproca amicizia.

Astrea, dea della giustizia è raffigurata con in mano un ramo di palma e una spada. Resistente e tenace, l’iconografia cristiana ne fa il simbolo del martirio, della spiritualità e dell’immortalità. Nella Domenica delle Palme viene benedetta durante una solenne ricorrenza cristiana, in ricordo dell’entrata di Gesù in Gerusalemme, sul dorso di un asino, mentre la folla lo applaude agitando rami di palma e chiamandolo “Messia”, “Re d’Israele”.

Per avere ristorato Maria sotto le foglie di un palmizio nel deserto, è considerata l’albero benedetto da Dio. Iconograficamente posta tra l’alfa e l’omega è il simbolo di Cristo e nelle catacombe se era collocata accanto all’orante significava che questi aveva raggiunto la beatitudine. Nel cristianesimo, la palma è simbolo del sacrificio e della purezza. Secondo la storia furono i pellegrini a portare le foglie di palma dalla Terra Santa.

Come un emblema di longevità l’albero divenne noto in Europa durante le Crociate. Più tardi, il ramo di palma diventò un simbolo mondiale di pace, simile a quello d’ulivo, e di vittoria. Nel sogno, invece, la palma è di buon auspicio, perché è simbolo di vittoria, rigenerazione, resurrezione e di pace. Sta ad indicare che tutto andrà bene anche in un momento di difficoltà che sarà superata.

Per meglio approfondire questo e altri argomenti vi rimando alla sezione Yoga per Tutti del Portale della consapevolezza Yoga, Vita e Salute https://www.yogavitaesalute.it/

Luciana Mologni